Il Consiglio dei Ministri, ha approvato alcune modifiche al “decreto aiuti” tra le quali l’allargamento della platea dei beneficiari del bonus. La Confederazione Imprese Italia, esprime la sua posizione contraria: “rischio riduzione per gli autonomi: errore grave da correggere tempestivamente”.
Il bonus una tantum da 200 euro, inserito dal Governo nel “ decreto aiuti “a favore di lavoratori, pensionati e disoccupati con redditi fino a 35mila euro sarà erogato anche agli autonomi, a chi percepisce il reddito di cittadinanza, ai lavoratori stagionali e ai collaboratori domestici, esclusi nella prima stesura. E arriverà con la busta paga di luglio. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri approvando alcune modifiche al provvedimento, tra le quali la riattivazione delle cessioni multiple di crediti nell’ambito del Superbonus 110% anche se sempre con forti limiti per evitare le frodi, e un buono da 60 euro per i trasporti pubblici.
Sarà valido per studenti e lavoratori, anche in questo caso con reddito sotto i 35mila euro, che viaggiano sui mezzi pubblici locali, regionali, interregionali e sui treni. Sarà erogato per via telematica e si potrà utilizzare per un solo acquisto entro il prossimo dicembre. Infine, nel nuovo testo è previsto un sostegno alle aziende agricole danneggiate dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni contro la Russia tramite un fondo da 20 milioni istituito presso il Ministero delle Politiche agricole.
Ha precisato il Presidente Biagio Cefalo, “Nella conferenza stampa tenuta dal Governo lo scorso 2 maggio era stato comunicato che il bonus da 200 euro, previsto nel contesto del decreto aiuti, sarebbe stato erogato a lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati con redditi fino a 35mila euro. Dopo il successivo allargamento della platea dei beneficiari del bonus ai titolari di reddito di cittadinanza e a lavoratori domestici e stagionali, emerge ora che per i lavoratori autonomi il tetto di reddito per accedere ai bonus non sarà di 35mila euro ma verrà fissato con successivo decreto interministeriale. Emerge, inoltre, che i fondi per l’intervento sono pari a 2,76 miliardi di euro per il lavoro dipendente, a 2,74 miliardi per i pensionati, a 604 milioni per titolari di reddito di cittadinanza, lavoratori domestici, stagionali e percettori di NASpI e DIS-COLL. Per il lavoro autonomo indipendente, i fondi si fermano invece a 400 milioni. Dunque o il bonus da 200 euro verrà riconosciuto aduna platea di lavoratori indipendenti estremamente ristretta rispetto ai cinque milioni totali o, in alternativa, occorrerà ridurne l’importo”.
La Confederazione Imprese Italia, prosegue il Presidente Biagio Cefalo , sottolinea come “l’ampliamento della platea originaria dei beneficiari rischia così di essere realizzato penalizzando il lavoro autonomo ed è, questa, un’impostazione che non può essere accettata, sia per il carattere sociale di una misura volta ad attutire l’impatto generale del caro-energia e dell’inflazione, sia perché proprio il mondo del lavoro indipendente è stato particolarmente colpito dall’impatto economico e sociale della pandemia, con oltre 280mila lavoratori in meno rispetto alla media del 2019, e dalle nuove emergenze che gravano sull’intero sistema economico”.
Imprese Italia, chiede quindi a Governo e Parlamento di “intervenire tempestivamente per correggere un errore grave, senza penalizzare una intera categoria di lavoratori e creare iniquità fondate sulla tipologia di reddito percepita”.