Il Segretario Generale di Imprese Italia Carlos Sorrentino “Decreto Sostegni, “servono ristori più adeguati e moratorie fiscali più ampie” .
Carlos Sorrentino, Segretario Generale di Imprese Italia, ha commentato in una conferenza stampa, il decreto Sostegni . Una tragedia economica e sociale, che coinvolge imprese e famiglie. Tre le cifre emblematiche del gravissimo impatto economico e sociale generato dall’emergenza legata al Covid -19:
- crollo dei consumi di 130miliardi nel 2020;
- rischio chiusura di circa 300 mila imprese del commercio al dettaglio non alimentare e del terziario di mercato, 240mila delle quali come conseguenza diretta della crisi di reddito e di liquidità;
- riduzione del lavoro autonomo, di circa 210mila unità.
Ha proseguito Carlos Sorrentino, “è evidente l’ insostenibilità economica e sociale del ricorso al modello del ‘chiusure’” e la “necessità assoluta del decollo operativo della campagna di vaccinazione”. Oltre ovviamente, all’esigenza di un “deciso rafforzamento, delle risorse dedicate ai ristori per imprese, professionisti e partite Iva”, che allo stato sono ridicole. “Il Governo, ho non ha il polso della situazione e dello stato delle imprese, o fa finta di non capire.
Non ci siamo e lo ribadiamo: servono ristori più adeguati in termini di risorse, più inclusivi in termini di parametri d’accesso e che tengano conto anche dei costi fissi, più tempestivi in termini di meccanismi operativi, e il rinvio delle cartelle esattoriali, rottamazioni e saldo e stralcio al 2022, e non possiamo accettare le posizioni di alcuni partiti, che vedono l’ imprenditore come l’ “evasore” a cui dare la caccia.
Adeguatezza, inclusività e tempestività – servono anche “per le misure dedicate a turismo, montagna e cultura, professioni”, mentre per i trasporti “occorre sostenere tutto il sistema dell’accessibilità non limitandosi al solo trasporto pubblico locale”. Sul versante degli ammortizzatori sociali, “bene la proroga della Cassa Covid, ma vanno assicurati la continuità rispetto al ciclo di prestazioni precedenti e l’ulteriore finanziamento del fondo per il parziale esonero contributivo di lavoratori autonomi e professionisti”.
“Necessita un nuovo e robusto scostamento di bilancio, sia per moratorie fiscali più ampie e per una proroga della moratoria sui prestiti bancari unita all’allungamento dei tempi per il rimborso dei prestiti assistiti da garanzie pubbliche”.
Negativi anche i riscontri presso la categoria dei pubblici esercizi, circa i contributi a fondo perduto erogati dal governo tra il 2020 e il 2021 per i titolari di bar e ristoranti. Il 91 % degli imprenditori, infatti, li ha ritenuti poco efficaci e soltanto 8 titolari su 10 hanno ricevuto il 10% circa di quanto avevano perso lo scorso anno.
La Confederazione Imprese Italia, evidenzia con l’ occasione alcuni punti presenti nel decreto che andrebbero migliorati. Primo fra tutti il canoni di locazione che “pesa per il 12 % sul fatturato delle imprese – ha continuato Carlos Sorrentino – e rappresenta un costo fisso che in questo momento è insostenibile”. Infatti solo il 22% degli imprenditori è riuscito ad avere uno sconto sugli affitti da parte dei proprietari. Da qui la proposta di Fipe per una proroga al credito d’imposta, al 60% sui canoni di locazione e al 30% sull’affitto d’azienda, anche per i mesi da gennaio ad aprile 2021. Una misura già prevista per le strutture turistico ricettive e per i tour operatore che andrebbe estesa anche ai pubblici esercizi. Stesso discorso per la Tari che andrebbe azzerata o dimezzata, dal momento che i locali sono chiusi e non hanno usufruito della raccolta rifiuti. In conclusione, il Governo si “svegli”, o la disperazione degli imprenditori andrà in direzioni e forme di contestazione estreme dettate dal forte stato di disagio e disperazione.