19/01/2022 -Oggi abbiamo incontrato un nostro amico ”CIRO”, ci scrive il Dott. Mauro Pantano Presidente della sede di Imprese Italia della Provincia di Napoli, importante ristoratore della città di Napoli ecco le nostre riflessioni del momento (quasi 2 anni)..
Il problema di Ciro è quello di moltissime altre attività commerciali: questa è una storia nella quale tanti si possono specchiare e riconoscere. «Certo che il Covid è un guaio per tutti — dice Ciro —, eppure non posso impedirmi di essere amareggiato. Il dramma grosso è non avere una prospettiva, non sapere quando Omicron passerà e che cosa ci aspetta dopo, così diventa un investimento al buio che pochi possono affrontare».
Le disdette – I ragionamenti di questi giorni, a poco più di un mese dall’entrata in vigore del super Green Pass, reduci da un Capodanno ben al di sotto delle aspettative e con un ritmo di prenotazioni cancellate impossibile per chiunque da ammortizzare («Abbiamo avuto anche 74 disdette in una sera…»), riguardano la ricollocazione dei dipendenti a meno di clamorose svolte che è difficile immaginare.
La variante Omicron : Non c’è rancore nelle parole di Ciro, che spera ancora in un lieto fine prima che partano i titoli di coda. È stata comunque una bella avventura. La pandemia non è colpa di nessuno, la variante Omicron nemmeno.
Però non posso impedirmi di sentirmi triste, prosegue Ciro, “Senza aiuti da nessuno, con Banche che scappano, Governo che non esiste, un ristoratore, un esercente un piccolo professionista, in questa situazione può contare solo su se stesso. E il mio è un mestiere, purtroppo e per fortuna, che non si può fare in smart working».
In tal senso interviene Biagio Cefalo, Presidente Nazionale della Confederazione Imprese Italia“Facciamo un patto: il Governo ci liberi le risorse dai “lacciuoli” della Legge di Stabilità, Camere di Commercio e Regioni, mettano sul piatto risorse straordinarie a disposizione delle imprese colpite”.
Migliaia di micro e piccole imprese d’ Italia sono in ginocchio a causa delle conseguenze dell’emergenza epidemiologica Covid-19? La Camere di Commercio perché non intervengono tempestivamente con concrete e urgenti misure di stanziamento straordinario, con il supporto ed il nulla osta del Governo Centrale ?
Ad avallare tale proposta è stata direttamente la Giunta Confederale riunitasi nei giorni scorsi, che ha affrontato il tema dell’emergenza Coronavirus esprimendo tutta la propria solidarietà al sistema delle imprese, in particolare, e all’intero pianeta economico per il pesante momento di difficoltà che stanno attraversando, rinnovando la proposta Dicembre u.s inviata al Presidente del Consiglio Mario Draghi, del BLOCCO TOTALE DEL PAGAMENTO DI TUTTI GLI F24 , riapertura dei termini della rottamazione e saldo e stralcio, nonché la cartelle esattoriali relative al periodo 2010 -2015.
Ha proseguito il Presidente Biagio Cefalo, “L’ emergenza epidemiologica sta mettendo a forte rischio e sotto pressione l’attività di moltissime imprese e settori della nostra economia. L’epidemia sanitaria merita la massima attenzione, ma non dobbiamo assolutamente trascurare l’emergenza economica che si è creata.
Ricordo infatti che dietro ad ogni impresa al collasso, ci sono famiglie che tirano la cinghia o, addirittura, che non riescono più ad andare avanti. Per questo, come Confederazione Imprese Italia sentiamo il dovere di intervenire nuovamente per stare vicino e tutelare le nostre imprese.
Biagio Cefalo, non si limita a questo, ma indica anche un ulteriore rotta proponendo un “patto” al Governo Draghi: “nei prossimi giorni invieremo nuovamente una lettera al Governo, al MISE e al MEF per chiedere due cose: lo sblocco del catenaccio imposto dal Governo alle risorse camerali a disposizione per sostenere le imprese e l’estensione delle misure varate di sospensione ed ulteriori proroghe delle scadenze per i pagamenti delle imprese, ormai al collasso economico e psicologico.
La Confederazione Imprese Italia, ha fra i suoi compiti istituzionali, conclude il Presidente Biagio Cefalo, di stare a fianco di tutte le imprese, non solo quelle associate, imprese che in questo difficile frangente, per le quali chiediamo anche alle Camere di Commercio di fare la loro parte, ed intervenire, e di essere pronti a rivedere i loro bilanci”.