Roma 01-10-22 – Al nuovo Governo e al Parlamento rinnoviamo la richiesta dl che intervenga sul “caro energia. Il nuovo Governo apra un serio tavolo di confronto con tutte le rappresentanze Imprenditoriali, interessate ad un serio confronto, affinché si possa realmente contribuire alla formazione delle scelte, ed indirizzi di intervento seri e concreti , che vadano a supportare Imprese e Famiglie
Il caro energia è la maggiore emergenza delle imprese in questo momento: le proposte della Confederazione Imprese Italia. Le nostre proposte, più volte ribadite, con interventi pubblici, e nei vari incontri istituzionali, sono “Tre sono le grandi emergenze che vanno affrontate subito: fronteggiare l’emergenza energetica, contenere l’inflazione e contrastare il pericolo recessione. E per fare questo servono interventi strutturali, a cominciare dal cosiddetto “energy recovery fund”, dalla fissazione di un tetto al prezzo del gas e dalla revisione dei meccanismi e delle regole dl formazione dei prezzo dell’elettricità”. Insieme all’ Europa ? Nutro, oggi seri dubbi “ sul fronte comune”, anche del recente intervento isolato posto in essere dalla stessa Germania.
I recenti decreti emanati dal Governo sugli aiuti sono sufficienti a sostenere le imprese oppure servono provvedimenti più forti, magari presi dal nuovo esecutivo non appena si insedierà a Palazzo Chigi?
“Sono certamente misure “volatili” oserei dire, che hanno cercato di mitigare l’impatto dell’emergenza energetica sulle imprese, ma che realmente alle imprese che si sono viste aumentare le bollette del 450 % , rappresentano una goccia nel deserto.
Non servono ristori, cura palliativa per le imprese, , ma che rientri nella normalità il prezzo dell’ energia, con una previsione di stabilità a medio e lungo termine, anche per contenere gli impatti del caro carburanti nei settore dei trasporti”.
Non di minore importanza è quello di supportare le esigenze di liquidità delle imprese e contenere gli impatti finanziari, come il potenziamento degli interventi degli strumenti di garanzia, l’allungamento della durata dei prestiti garantiti ed il rinnovo delle moratorie.
Stiamo affrontando delle crisi a dir poco epocali : “Dopo due anni di profonda crisi da Covid-19, oggi inflazione e crisi energetica sono la nuova pandemia ha messo a serio rischio sopravvivenza le imprese dei terziario. Dal primo trimestre 2023, almeno 140mila piccole imprese potrebbero cessare l’attività con la perdita di oltre 400mila posti di lavoro. Una nuova emergenza che si somma alle note difficoltà di lungo corso e cioè la debolezza strutturale dei consumi unita a una eccessiva pressione fiscale.
Concludo, con un invito al nuovo Governo, a mettere in campo scelte forti e coraggiose, a sostegno degli imprenditori delle imprese, che costituiscono la “nervatura” ed il pilastro del nostro Paese.